Universalismi socialmente condivisi o nietzscheana logica dell'ultimo uomo.

martedì 12 maggio 2009

25 APRILE, PER NON DIMENTICARE.

25 Aprile, per non dimenticare. Sembra una frase retorica, ma non lo è.
Il 25 Aprile è una data che va difesa da chi vuole occultare il passato o mistificarlo. E anche per questo inserisco il video di “Bella Ciao”, contro chi cerca in maniera coercitiva di impedirne l’esecuzione alle bande musicali.
Contro chi cerca di riscrivere la Storia, mettendo sullo stesso piano oppressi e oppressori e contro chi cerca di rovesciare le parti, tentando di far passare gli oppressori per oppressi e gli oppressi per oppressori.
Contro chi, presentandosi alle elezioni in partiti che perseguono gli interessi del grande capitale, si dichiara impunemente fascista. E contro chi candida costoro.
Contro chi, in nome della “libertà di pensiero” cerca di creare un clima sub-culturale atto a delegittimare il reato di apologia di fascismo, fascismo che era basato proprio sulla violenza oppressiva a fini disegualitari e, quindi, anche all’impedimento della “libertà di pensiero”.
Ma il 25 Aprile è una data che va difesa anche contro i finti amici della memoria di questa ricorrenza.
Mi riferisco a quelle forze politiche che si ricordano di questa data una volta sì e una no, a seconda delle convenienze. A quelle forze politiche che hanno, da posizioni di “sinistra”, sinistramente riabilitato il fascismo, ponendo in un unico “calderone” le motivazioni degli uni e degli altri, i morti degli uni e degli altri. A quelle forze politiche che per legittimarsi al grande capitale riabilitano i repubblichini, salvo poi lanciare l’urlo d’allarme della minaccia delle destre al momento delle elezioni; a quelle forze politiche millantanti posizioni democratiche che una volta al governo hanno tutelato gli interessi di chi esprime e candida esponenti reazionari del nostro paese dichiaratamente fascisti; a quelle forze politiche che cercano di “unire e non dividere”, salvo poi appellarsi al voto utile contro “lo schieramento a loro avverso”; a quelle forze politiche che hanno da anni trascurato la ricorrenza del 25 Aprile, salvo poi riscoprirla per osteggiare Beppe Grillo che in questa data organizza il suo “V 2 Day”.
E non sono un “grillino”.
A coloro che mettono insieme in un confuso minestrone chi ha oppresso classi e nazioni in maniera voluta e sistematica con chi ha cercato di intraprendere un percorso di emancipazione politica e sociale; a coloro che con generiche e scorrette confusioni fra esperienze diverse si oppongono ai totalitarismi del passato, ignorando scientemente i totalitarismi del presente, il totalitarismo imperialistico americano con le vittime da esso provocate, le sue torture e i suoi campi di concentramento e il totalitarismo del capitalismo che sta portando alla fame centinaia di milioni di persone nel mondo e sta precarizzando la vita di centinaia di milioni di lavoratori; a coloro che riducono le atrocità imperialistiche statunitensi all’operato delle “amministrazioni repubblicane”, dividendo il mondo in due gigantesche metà trasversali fra i gemelli omozigoti del “partito democratico universale” e del “partito repubblicano universale”, distinguendo fra la guerra contro l’Iraq, a parole lievemente osteggiata perché voluta e condotta in modo tutt’al più “birichino” e le “sacrosante guerre umanitarie” del “democratico Clinton”, che hanno visto questi pseudo partiti “democratici” affiancarsi nel bombardare paesi, come la Jugoslavia, vittime dell’oppressione imperialistica.
Per non rendere sclerotizzata la ricorrenza, per mantenerla sempre viva e attuale, bisogna vedere se la sua esperienza è diventata un patrimonio civile e culturale per tutti. E per fare ciò bisogna confrontarla con le condizioni presenti. I
partiti del pseudo centrosinistra vogliono di nuovo renderla viva? Benissimo! I
partiti del pseudo centrosinistra vogliono imporci una revisionistica unità? E allora con queste condizioni rendo omaggio ad alcuni miei amici partigiani pluridecorati, citando uno di essi che, infuriato per il mondo attuale e per l’imperialismo degli Stati Uniti dominante e prevaricante, un giorno mi disse: “Avessi saputo che il mondo sarebbe andato a finire così, mi sarei arruolato per combattere contro gli statunitensi!”.
Sfogo, da parte sua, dovuto non ad un cambiamento di opinione, non ad una condivisione o ad una sottovalutazione di idee e forze che aveva combattuto, ma rabbia amara nel vedere le brutture del mondo attuale e gli opportunismi di certi partiti cosiddetti di centrosinistra che si pongono al servizo dell'imperialismo statunitense e del grande capitale. Solo uno sfogo, quindi, ma emblematico.
Ricordiamoci che chi ha combattuto per la liberazione del paese furono i partigiani e non gli Stati Uniti, che rallentavano le loro operazioni per dar modo ai nazifascisti e ai partigiani di “scannarsi” gli uni contro gli altri.
Non furono certo gli USA a lottare per la liberazione del nostro paese, visti i boicottaggi che essi compirono nei confronti della parte maggioritaria dei partigiani, quella comunista.
Non furono gli Stati Uniti a lottare per la liberazione del nostro paese, visto che essi, se pur impegnati contro un nemico comune, perseguirono i loro interessi nella guerra fra imperialismo forte (USA e Regno Unito) e imperialismo debole (Germania, Giappone e Italia. In seguito, la RSI).
E, come dicevo, i partiti del pseudo centrosinistra vogliono imporci una revisionistica unità? E allora citerò un’esponente dell’area dell’estrema destra, Alessandra Colla. In questo articolo vi è una sua critica al giornale “l’Unità”. Leggetelo, se vi va, e poi ditemi: chi è di destra e chi è di sinistra? Chi è “democratico” e chi no? Cos’è “sinistra”, cos’è “destra” oggi?

1 commenti:

Lurtz ha detto...

Bel lavoro!

Contro i lager USA!

Via gli USA da Guantanamo!

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