La soppressione della proprietà privata rappresenta, dunque, la totale emancipazione di tutti i sensi e di tutte le prerogative umane. (Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici del 1844.)
Le tre leggi della dialettica. 1. La legge della conversione della quantità in qualità e viceversa. 2. La legge della compenetrazione degli opposti. 3. La legge della negazione della negazione. (Friedrich Engels, Dialettica della natura, 1883.)
Il complemento naturale delle tendenze economiche e politiche del revisionismo è stato il suo atteggiamento verso l'obiettivo finale del movimento socialista. "Il fine non è nulla, il movimento è tutto", queste parole alate di Bernstein esprimono meglio di lunghe dissertazioni l'essenza del revisionismo. (Lenin, Marxismo e revisionismo, 1908.)
E’ quindi necessario, nello studio di ogni processo, che sia complesso e contenga più di due contraddizioni, fare ogni sforzo per trovare la contraddizione principale.(...)...occorre distinguere la contraddizione principale e quelle secondarie, e stare attenti soprattutto ad afferrare la contraddizione principale. (Mao Tse Tung, Sulla contraddizione, 1937.)
...la libertà è lotta...(...) La tesi contraria...è sostenuta di fatto da coloro che, avendo lottato e vinto in un passato più o meno lontano, hanno tutto l'interesse che non si lotti più, onde vengano conservati i loro privilegi. (...)E' sulla base di questa situazione parallela che qui abbiamo sostenuto l'inscindibile rapporto fra libertà e violenza. Molte esaltazioni, per lo più retoriche, della nonviolenza intesa come bene indiscutibile, sono un segno di ignoranza più che un frutto di raffinata sensibilità e di alta civiltà. (Ludovico Geymonat, "La Libertà", 1987.)
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Universalismi socialmente condivisi o nietzscheana logica dell'ultimo uomo.
domenica 21 giugno 2009
martedì 16 giugno 2009
Comunismo, strategia, tattica e concretezza.
Durante i volantinaggi davanti alla Fiat Mirafiori ricordo le risposte degli operai ai contenuti dei volantini: un'alzata di spalle! Come a dire: avreste pure ragione ma tanto è inutile. Ricordo l'impressione surreale che ha generato una propaganda con la quale si dichiarava di essere dalla parte dei lavoratori.
Ci sarebbe da discutere sulle nuove interpretazioni del concetto di utopia. Ma, in base alle concezioni negative dell'utopia ereditate dal positivismo, ad essere utopico, perdente e "già visto", oggi, è proprio sedersi a parlare di pensioni, contratti, sanita e sicurezza. Non siamo in democrazia e chi ha il potere non tollera che si possa discutere di questioni a loro sgradite.
E' alquanto diffuso il termine "concreto". Termine che sarebbe da vagliare nei contenuti: per concretezza si possono intendere le cose più disparate. Ci sarebbe poi anche da riflettere sul termine stesso di "concreto". Esso, secondo alcuni, rileva una sudditanza all'egemonia ideologica borghese (e ciò è stato troppo poco discusso). I padroni vogliono indurci a non meglio precisati ragionamenti concreti, non travalicanti il loro dominio e il modo di produzione capitalistico. E' interessante notare come il classismo (e il razzismo) padronale abbia sempre cercato di dipingere le masse popolari (e quelle dei Paesi del terzo mondo) come masse "bambine" da educare! Alla luce di ciò diventa inquietante la riflessione di alcuni studiosi di psicologia cognitiva secondo i quali è possibile osservare che è tipico delle età infantili condurre ragionamenti concreti, mentre è tipico delle età adulte la capacità di condurre ragionamenti astratti.
Urge ricominciare ad effettuare analisi strategiche atte al superamento di questo modo di produzione, e ciò non vuol dire cadere nell'estremismo. Anzi, l'estremismo è il tipico discorso di chi crede di poter ottenere ciò che vuole senza occuparsi della questione del potere, ragionamento basato appunto sull'estremismo tattico e il moderatismo strategico. Chi invece si occupa della questione del potere e si rende conto che le proprie lotte non possono esulare da essa, basa la propria visione su una tattica anche moderata purchè la strategia sia atta al superamento degli ostacoli che impediscono il conseguimento dei propri obiettivi e sia atta al raggiungimento di un nuovo tipo di società!
Se chi torna a casa stanco dal lavoro ha come unica prospettiva quella di impegnarsi in partiti e sindacati che promettono di lottare per minimi e pur irrealizzabili obiettivi difensivi, è logico che si ingeneri una visione nichilistica che porti a cercare altrettanto difficili ma ben più stimolanti "carriere", a vivere avendo come parola d'ordine il "si salvi chi può", a vivere senza etica, a vivere in base alla logica nietzscheana dell'ultimo uomo. E poi ci si meraviglia degli esiti elettorali.
Ricominciamo a lottare per un'altra prospettiva, di più ampio respiro!
Lottiamo per il comunismo!
Contro i lager USA!
Via gli USA da Guantanamo!
L'uomo che muore di fame ha il diritto assoluto di violare la proprietà di un altro; egli viola la proprietà di un altro solo in un contenuto limitato. Nel diritto del bisogno estremo (Notrecht) è inteso che non violi il diritto dell'altro in quanto diritto: l'interesse si rivolge solo a questo pezzettino di pane; egli non tratta l'altro come persona priva di diritti. (Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Filosofia del diritto, testo acroamatico, 1820.)
21- Più la necessità viene ad essere socialmente sognata, più il sogno diviene necessario. Lo spettacolo è il cattivo sogno della moderna società incatenata, che non esprime in definitiva se non il proprio desiderio di dormire. Lo spettacolo è il guardiano di questo sonno. 34- Lo spettacolo è il capitale a un tale grado di accumulazione da divenire immagine. (Guy Debord, "La società dello spettacolo", 1967.)
Perché io sono per l'ultimo uomo. (...) La nostra società è dominata da troppi epigoni di Nietzsche, da troppi individui mediocri che si sognano come superuomini.(Michel Houellebecq, intervista di Fabio Gambero, L'Espresso, settembre 2005)
...il Superuomo-Oltreuomo è una continua assenza, tanto più assente quanto più insistentemente evocato... (...) ...lo stesso Nietzsche non poteva non essere assalito dall'incubo di stare in realtà annunciando l'avvento dell'Ultimo Uomo, una figura che in termini presi da Freud potremmo definire il suo "rimosso"... (Costanzo Preve, I secoli difficili, 1999.)
...nel Libro nero, i fatti...del comunismo vengono messi a confronto non con i comportamenti reali del mondo che esso vuole mettere in discussione (sui quali vige il silenzio più rigoroso) ma con le dichiarazioni di principio del liberalismo...E' evidente il carattere sofistico di una comparazione tra grandezze così eterogenee (da un lato la rappresentazione autoapologetica dei pensatori liberali, dall'altro i comportamenti reali in situazioni drammatiche dei dirigenti comunisti). Si potrebbe chiamarlo "sofisma di Talmon"... (Domenico Losurdo, "Il peccato originale del Novecento", 1998.)
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